Premi di Laurea Dott. Fiorentini
Sorge questo Regio Osservatorio fra li due fiumi, Secchia e Panaro, che scorrono poco lungi quello da occidente a settentrione e quello da mezzogiorno a levanti, diretti a scaricare nel Po le loro acque, di che son copiosi a primavera e nel verno per grandi piogge o al disciogliersi delle nevi dell’Appennino, e restandone quasi affatto privi nella parte inferiore dell’alveo, allorché nella stagione del calore e della siccità le acque superiori ne vengon tratte e condotte per canali a oggetto di mulini ed irrigazioni
L’Osservatorio Geofisico di Modena
L'Osservatorio Geofisico di Modena è una delle istituzioni storiche dell'Università di Modena e Reggio Emilia.
Attualmente è gestito e fa parte del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”.
Responsabile scientifico: Prof. Sergio Teggi
Responsabile tecnico: Luca Lombroso
Staff Osservatorio: Francesca Despini, Sofia Costanzini
Nuova apertura dell'Osservatorio Geofisico - 17-18 e 19 marzo
Evento in collaborazione con Croce Rossa Italiana - comitato di Modena - e patrocinato dalla rete Università per la Pace
News
Meteo Pillole e Curiosità
6 Maggio 1861
Le previsioni per domenica 5 maggio 2019 parlano di pioggia per la città di Modena con possibilità di nevicate però anche a basse quote… In attesa di vedere se domani ci sveglieremo con qualche fiocco bianco (ovviamente in mezzo a tanta pioggia), torniamo un pò indietro nel tempo…. Per vedere la neve a maggio a Modena bisogna tornare al 6 maggio 1861, giornata in cui l’allora Direttore dell’Osservatorio Geofisico annotava: Dalla mezzanotte del 5 fino alle 2 h del 6 neve copiosa, che raggiunse l’altezza di 10 centimetri. Alla neve tenne dietro la pioggia. I rami di molti alberi si ruppero per il soverchio peso della neve. Nel mattino del 6 i tetti rimasero coperti fin verso le 10 h. Alle 14 h era scomparsa ogni traccia di neve. Pietro Tacchini, 6 maggio 1861
Alcune note di aprile degli anni passati
La notte scorsa brina e di mattina qualche bruscolo di neve..24 Aprile 1855 A Modena vento forte. Segnalato a Fiumalbo forte uragano, tuoni, lampi, pioggia dirotta, neve per 20 e più cm, vento impetuoso.27 Aprile 1881 Temporale con grandine rada e grossa, alle 2.34 del pomeriggio era allo stato deliquescente.20 Aprile 1884
10 aprile 1832
Ieri sera un vento quasi d’uragano, indi pioggia con vento freddissimo che prosegue, e questa mattina il vento ha portato un vortice di neve, che cadeva agglomerata in pallottole. Il barometro ieri sera fece un salto di linea 1.1 innalzandosi dalle ore 8 alle ore 9 e un quarto.10-4-1832 Stralcio di una nota emersa dai Volumi dell’Osservatorio (Annuari Meteorologici, Memorie, etc).
Un pò di Storia
L'Osservatorio Geofisico fu istituito nel 1826 per volere del Duca Francesco IV d’Este che concesse in uso perpetuo gratuito la torre di levante Palazzo Ducale per l’istituzione, allora, di un Osservatorio Astronomico.
Nel corso degli anni, subì una lunga evoluzione sia per il mutare degli interessi scientifici sia per i fatti storici intercorsi, dall’Unità d’Italia alle guerre Mondiali, divenendo prima Osservatorio Meteorologico quindi Geofisico.
Anche oggi, pur con i nuovi interessi ambientali, mantiene la denominazione originale (Osservatorio Geofisico) perché è quella che più si addice e con la quale è nota ai modenesi e non solo.
Fin dalla nascita, oltre alle osservazioni degli astri, venivano annotate anche le condizioni e osservazioni meteorologiche originando così la serie storica meteoclimatica di Modena. Questa serie rappresenta il filo conduttore dell'unione del passato col presente ed è una delle più lunghe e ininterrotte d’Italia, tanto da essere stata oggetto di varie pubblicazioni nel corso del tempo. Essa rappresenta quindi un bene di notevole interesse storico, scientifico e culturale. Peraltro l’Osservatorio Geofisico di Modena è uno dei pochi, in Italia, che continua ad esistere ed operare e ad eseguire le misure nel medesimo sito di origine.
Attualmente le osservazioni sono state ampliate a varie altre grandezza meteorologiche, geofisiche e ambientali e sono effettuate anche in altre stazioni nel territorio modenese e reggiano che confluiscono nella rete locale di osservazioni gestita presso il LARMA (laboratorio di Analisi, Rilevamento e Monitoraggio Ambientale) nella sede di via Vivarelli del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”.
Le osservazioni meteorologiche e geofisiche costituiscono un elemento essenziale per molti settori di ricerca dell'Università di Modena e Reggio Emilia, alcune delle quali sono descritte nella sezione Ricerche.
La sede storica dell'Osservatorio Geofisico, presso il torrione di levante di Palazzo Ducale, ha anche al suo interno un Museo Astronomico e Geofisico che raccoglie il notevole patrimonio storico museale dell’Osservatorio. I manoscritti delle osservazioni, libri e documentazione storica, strumenti scientifici del XIX-XX secolo astronomici, meteorologici, geofisici, ottici ecc sono parte integrante dell’Osservatorio Geofisico.