Coordinate Geografiche dell’Osservatorio Geofisico di Modena

Ubicazione Torrione di levante di
Palazzo Ducale
Piazza Roma 22, Modena
Latitudine Nord44°38’52.59”
Longitudine Est10°55’47.22”
Altezza del suolo su livello medio
del mare
34 m
Altezza del pozzetto barometrico
sul livello medio del mare
64.2 m
Altezza del bordo dell’imbuto collettore
del pluviometro sul livello del suolo
41.9 m

Sorge questo Regio Osservatorio fra li due fiumi, Secchia e Panaro, che scorrono poco lungi quello da occidente a settentrione e quello da mezzogiorno a levanti, diretti a scaricare nel Po le loro acque, di che son copiosi a primavera e nel verno per grandi piogge o al disciogliersi delle nevi dell’Appennino, e restandone quasi affatto privi nella parte inferiore dell’alveo, allorché nella stagione del calore e della siccità le acque superiori ne vengon tratte e condotte per canali a oggetto di mulini ed irrigazioni

G. Bianchi, 1834

Come già ben descriveva il Bianchi, primo Direttore dell’Osservatorio, Modena è situata nella Pianura Padana, e più precisamente nella zona centrale dell’Emilia, lungo l’asse della Via Emilia, che attraversa il centro storico della città a poche centinaia di metri dall’Osservatorio. Una situazione quindi di piena continentalità, vista la distanza dai mari che circondano l’Italia. Infatti l’Adriatico dista circa 100 km in linea d’aria, ma da esso le masse d’aria possono entrare senza trovare alcun ostacolo diretto, pur subendo pesanti influenze nella circolazione dal vicino Appennino. La distanza dal Mar Ligure e dall’alto Mar Tirreno è simile, ma la barriera Appenninica ne limita notevolmente l’influenza: prima del mare infatti vi è il crinale appenninico, distante circa 60 km dall’Osservatorio e ben visibile, nelle giornate serene e limpide, dalla Torretta. In direzione sud, visibilità permettendo, è possibile scorgere facilmente la vetta del Monte Cimone, 2165 m s.l.m, distante circa 52 km in linea d’aria dall’Osservatorio; appena più a ovest si staglia il massiccio del Monte Cusna, 2121 m sul livello del mare (slm), mentre in giornate estremamente limpide si arrivano a scorgere le principali montagne del parmense e del piacentino. Appena più a est del Monte Cimone invece in sequenza appaiono all’orizzonte il Libro Aperto, con altezze tra i 1936 metri del Monte Rotondo (versante emiliano) e i 1895 metri del Monte Belvedere (versante toscano), il Corno alle Scale nell’Appennino bolognese e quindi, nelle rare giornate con atmosfera libera da nubi, foschie, smog e aria secca e soleggiata, si arriva fino a individuare il Santuario di San Luca sui colli bolognesi.

Panoramica dalla terrazza dell’Osservatorio in direzione sud

Panoramica dalla terrazza dell’Osservatorio in direzione nord

Le prime colline distano invece 16 km dall’Osservatorio, e sono precedute da un’ampia fascia pianeggiante, un tempo a vocazione agricola ma ormai da diversi decenni pesantemente urbanizzata e industrializzata. Non di rado, dalla terrazza dell’Osservatorio è possibile vedere distintamente i fumi e lo smog provenienti in particolare dal grande comprensorio ceramico del Sassolese. Il panorama sud appare quasi libero dalla terrazza dell’Osservatorio che proprio per questo fu scelta come punto di Osservazione dal Duca. Allora, nel XIX secolo, unico ostacolo verso sud era la torre campanaria di Modena, la nota torre campanaria “Ghirlandina”, alta 86.12 metri e costruita fra il 1261 e il 1319 su progetto di Arrigo da Campione. Essa rappresenta il vero simbolo di Modena e si staglia avvicinandosi alla città da qualsiasi direzione. La situazione di visuale libera era pure ben nota e sottolineata dal Bianchi come segue:

La Specola Modenese gode, per suolo e posizione topografica, di un’aria generalmente pura e propizia alle osservazioni, e non è soggetta facilmente a minacce di tremuoti, fulmini, uragani e somiglianti disastri.
Favorevole è altresì la situazione mia riguardo a estensione di vista orizzontale, due oggetti soltanto tolgono piccola parte e di poco momento, la torre di mezzo di R.Palazzo e la torre maggiore, detta la Ghirlandina…

G. Bianchi

Oggi la visuale è ancora in gran parte libera, ma alcuni edifici e ostacoli si frappongono fra la terrazza dell’Osservatorio e l’orizzonte: per esempio, i moderni palazzi costruiti negli anni ’70-’80 del XX secolo come il Direzionale “Modena 2” e il Direzionale 70 e i moderni ripetitori televisivi e telefonici, a poche centinaia di metri di distanza, di cui uno, posto proprio a fronte dell’Osservatorio, che spicca in molte fotografie immesse nella rete internet dalla moderna “webcam” e visibile nel seguente link.