(Musica e voce di Moreno Bartolacelli)

Agli inizi dell’ 1800 Il Duca di Modena Francesco IV d’Este e l’Arciduca Massimiliano (suo fratello) manifestano il loro vivo interesse affinché anche a Modena ci sia un Osservatorio per osservazioni astronomiche e meteorologiche. Due grandi scienziati collaborano e auspicano la nascita di un Osservatorio a Modena, essi sono Giuseppe Bianchi e Giovanni Battista Amici. Bianchi conseguì il titolo di Ingegnere Architetto e indirizzò i suoi studi e interessi all’astronomia, Amici invece fu un illustre matematico, fisico, ottico e  botanico modenese, nonché costruttore di numerosi strumenti ottici.

Il Duca decide quindi di realizzare presso il Palazzo Ducale (la propria residenza) il Regio Osservatorio Astronomico dandolo in uso alla Regia Università di Modena. La direzione è affidata al prof. Giuseppe Bianchi.

Iniziano così nel 1827 le osservazioni astronomiche dell’Osservatorio astronomico di Modena.

Fin dalla nascita dell’osservatorio fu prestata particolare attenzione anche alle osservazioni meteorologiche eseguite in maniera continuativa, sempre nello stesso luogo, senza spostamenti apprezzabili degli strumenti, e che proseguono a tutt’oggi negli stessi locali dando luogo a una delle serie storiche più lunghe d’Italia. Ciò si traduce in una climatologia statistica aggiornata di temperature, precipitazioni e nevosità di Modena (e di tutti gli altri parametri meteorologici, come pressione, umidità, radiazione solare, etc.).

In Piazza Roma l’Osservatorio Geofisico è dotato di due stazioni meteorologiche, di cui una professionale e l’altra utilizzata a scopo di backup. La stazione del Torrione dell’Osservatorio è rappresentativa per il microclima del centro città e la meteorologia urbana, nonché importante per la continuità della serie storica.