(Musica e voce di Moreno Bartolacelli)

Il professor Bianchi, il primo Direttore dell’Osservatorio Astronomico di Modena, affianca giornalmente le osservazioni astronomiche a quelle meteorologiche.
A fianco delle Osservazioni si possono trovare anche altre note, di carattere umanistico come poesie e versi e di carattere storico.
Siamo nel periodo dei moti rivoluzionari e la storia dell’Osservatorio si intreccia con la storia di Modena. La notte tra il 3 e il 4 febbraio 1831 Bianchi annota tra le Osservazioni che “per la scellerata congiura che scoppiò in Modena” è costretto ad abbandonare le osservazioni e a imbracciare le armi “della più giusta e sacra difesa” per combattere contro Ciro Menotti e i rivoltosi.
Nel settembre del 1859, dopo l’abbandono di Modena da parte del Duca, il Prof. Bianchi viene licenziato con una nota fredda e concisa al margine delle osservazioni.

La direzione dell’Osservatorio passa all’Ing. Pietro Tacchini, formatosi all’Osservatorio di Padova. Il periodo di direzione del Tacchini fu abbastanza breve, ma ricco di significato, vista anche la successiva carriera e fama acquisita dal Tacchini. Egli infatti fonderà la Società Italiana degli Spettroscopisti, poi divenuta Società Astronomica Italiana, e sarà posto Direzione del Collegio Romano.
Dal 1863 la direzione passa nelle mani di Domenico Ragona, scienziato molto noto e direttore dell’Osservatorio di Palermo.
Sono privilegiate le osservazioni meteorologiche anche a causa dell’istituzione delle reti di osservazioni nazionali. Il nome cambia in Osservatorio Meteorologico e, grazie all’operato e alle invenzioni di Ragona, acquista fama internazionale.
Al Professor Ragona dobbiamo alcuni degli strumenti più importanti conservato in Osservatorio: l’evaporigrafo, il pluviometro e la finestra meteorologica.
Alla fine del XIX secolo, la Facoltà di Scienze dell’Ateneo affida al prof.Ciro Chistoni la guida dell’Osservatorio, allora Istituto autonomo. Egli era esperto non solo di meteorologia, ma anche di magnetismo e di radiazione solare e inizia sotto la sua guida una nuova trasformazione delle attività dell’Osservatorio che lo porteranno a cambiare nuovamente nome in “Geofisico” nel 1897.